Rapporto GreenItaly 2020 la rassegna stampa

Sul sito si Symbola è disponibile la rassegna stampa della presentazione del Rapporto GreenItaly 2020.

Molto interessante l’articolo “Investimenti verdi, corsa di 432mila imprese” di Jacopo Giliberto, pubblicato sul Sole 24Ore del 30 ottobre, che inizia così:

“L’edizione 2020 del Rapporto GreenItaly, che dipinge il ritratto dell’economia sostenibile, raccoglie più di 300 pagine di concetti e di numeri. I numeri: sono oltre 432mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi che hanno investito negli ultimi 5 anni (2015-2019) in prodotti e tecnologie green. In pratica quasi una su tre: il 31,2% dell’intera imprenditoria extra-agricola. Anche quest’anno il rapporto GreenItaly conferma coni dati economici: le imprese che si impegnano nella green economy sono più salde nei momenti di crisi, esportano meglio, innovano di più, hanno i bilanci più sorridenti. La batosta dell’epidemia ha colpito tutte le imprese ma il rapporto GreenItaly dimostra che le imprese verdi, quelle che fanno leva sulla sfida ambientale, sono più resistenti anche al dramma virale. Anzi: per usare un lemma ora di moda, le imprese verdi sono più resilienti. Ma dalla presentazione del rapporto è emerso anche un altro grande tema: la transizione verde e il recovery fund sono momenti di snodo del sistema economico italiano. Può avere quel ruolo che 73 anni fa ebbe l’Erp, l’European Recovery Program del Piano Marshall.”

Molto interessante è poi la graduatoria regionale per numero d’imprese che hanno effettuato eco-investimenti negli anni dal 2015 al 2018. Questo il link diretto al testo completo;

https://www.symbola.net/wp-content/uploads/2020/10/Investimenti-verdi-corsa-di-432mila-imprese-.pdf

Da leggere anche il pezzo di Corinna De Cesare sul Corriere della Sera, uscito sempre il 30 ottobre, che mette l’accento invece sulla crescita dei green jobs:

“L’onda verde degli ultimi anni, guidata dall’attivista svedese Greta Thunberg che ha urlato contro i leader del mondo la rabbia di una generazione che vuole lottare per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico, arriva anche nelle aziende con sempre più investimenti sull’economia circolare e la sostenibilità ambientale. Tanto da creare nuove figure professionali e fare in modo che la domanda di lavoro viri, per il 35%, sul tema «green». Come spiega l’11esimo rapporto GreenItaly di Symbola e Unioncamere, presentato ieri in streaming, secondo cui tra il 2020-2024 il 38% del fabbisogno delle professioni, richiederà proprio competenze di questo tipo. La fotografia scattata dal rapporto è quella di un Paese in cui ormai ben 432 mila imprese hanno investito negli ultimi cinque anni in prodotti e tecnologie «green». Cioè efficienza energetica, fonti rinnovabili, taglio dei consumi di acqua e rifiuti, riduzione di sostanze inquinanti. Investimenti che ovviamente sono accompagnati da una ricerca costante di competenze specializzate. «Nel 2018 il numero dei green jobs in Italia ha superato la soglia dei 3 milioni si legge nel rapporto 3.100.00o unità, il 113,4% del totale dell’occupazione complessiva. Un’occupazione specializzata che el 2018 è cresciuta rispetto al 2017 di oltre 100 mila unità, con un incremento del 3,4% rispetto al +0,5% delle altre figure professionali».”

Qui è possibile scaricare l’articolo integrale:

https://www.symbola.net/wp-content/uploads/2020/10/Symbola-lavori-verdi-3.1-milioni-di-posti.pdf

Il Rapporto GreenItaly 2020 sarà presentato il 29 ottobre

Il 29 ottobre 2020 la Fondazione Symbola, in collaborazione con Unioncamere, presenteranno l’undicesima edizione del rapporto GreenItaly. Si tratta della ricerca più completa e approfondita sulla green economy italiana, con moltissimi dati e informazioni, nonché racconti di storie esemplari da diffondere ed emulare.

La ricerca si pone ancora una volta l’obiettivo generale di effettuare la ricognizione sullo stato dell’economia circolare in Italia, per dimostrare come questo comparto possa essere in grado di affrontare le sfide in campo ambientale grazie alla innovazione, alla ricerca ed alla conoscenza, generando occupazione e reddito.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su questa pagina:

 

www.symbola.net/live/evento-greenitaly-2020/

Nella stessa pagina è disponibile il programma dell’evento e le modalità di registrazione e partecipazione.

Domani al via a Roma la VII edizione dell’EcoForum nazionale

Inizia domani a Roma la VII edizione di EcoForum, la conferenza nazionale sull’economia circolare, organizzata da Legambiente (www.legambiente.it/ecoforum-vii-edizione/), Nuova Ecologia (www.lanuovaecologia.it/ecoforum-il-21-e-22-ottobre-a-roma-la-vii-edizione/) e Kyoto Club (www.kyotoclub.org/), in collaborazione con CONOU (www.conou.it/) e col patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (www.minambiente.it/).

Il programma completo e le modalità di partecipazione sono disponibili all’indirizzo web:

eco-forum.it

Quest’anno l’EcoForum ha come tema centrale quello dei “mercati dell’economia circolare”, con tre focus sulle regole, gli impatti e i prodotti di questo settore, cioè tutti gli argomenti di maggiore attualità che fanno dell’economia circolare un pilastri fondamentale del Recovery plan. Considerando anche che si tratta di un’occasione per l’Italia di far decollare una delle più importanti eccellenze del Paese.

Giovedì 22 è prevista la cerimonia conclusiva e la premiazione della XXVII edizione del concorso per i Comuni Ricicloni, ossia gli Enti locali “Rifiuti Free”.

A SCUOLA DI ECOLOGIA IN UMBRIA

Si svolgerà anche quest’anno in Umbria la “Scuola di Ecologia”, promossa dalla rivista Sapereambiente insieme ad #Aboca, con il patrocinio dell’Università Di Perugia, del Comune di Perugia e di Arpa Umbria.

http://www.scuoladiecologia.it/

Dal sito dedicato si apprende che gli incontri dell’edizione 2020/21 della Scuola si terranno in remoto nell’aula virtuale e, quando sarà possibile, ritorneranno anche in presenza presso la Biblioteca San Matteo degli Armeni di Perugia.

Vi sono otto appuntamenti in calendario, nel periodo che va da ottobre 2020 a maggio 2021, tenuti da docenti ed esperti, ma anche con la partecipazione di attivisti ambientali ed altri ospiti che si confronteranno intorni alle tematiche più attuali della riconversione ecologica e dell’educazione alla sostenibilità, dalla gestione delle risorse idriche al Green New Deal europeo, dal consumo di suolo alle politiche per una mobilità leggera.

Gli iscritti potranno partecipare attivamente con domande e offrendo spunti di discussione su cui riflettere con i relatori.

La partecipazione è gratuita ma è prevista l’iscrizione obbligatoria. Occorre pertanto compilare il modulo di adesione raggiungibile all’indirizzo web:

http://www.scuoladiecologia.it/come-partecipare/

Da oggi on line il nuovo magazine EconomiaCircolare.com

Nasce oggi ed è già online una nuova, ricca ed autorevole fonte d’informazione per tutti coloro che sono interessati ai temi dell’ECONOMIA CIRCOLARE, si tratta del magazine:

https://economiacircolare.com/

Nel sito si spiega che Economiacircolare.com è una testata giornalistica di settore dedicata all’economia circolare, attraverso un magazine web che offre contenuti di analisi, approfondimento e divulgazione, destinata ad addetti ai lavori e a un pubblico attento alle problematiche ambientali, con l’ambizione di rappresentare uno spazio di informazione accreditata e di discussione allargata sulla tematica.

I promotori dell’innovativo progetto giornalistico intendono rispondere all’esigenza di analizzare e diffondere pratiche concrete di economia circolare, evidenziale scelte imprenditoriali e industriali effettivamente orientate alla sostenibilità, informare circa accadimenti che a livello internazionale e nazionale influiscono sulle politiche energetiche e ambientali. Il tutto con la dovuta attenzione anche alle attività di ricerca e ai processi che riguardano le istituzioni comunitarie.

L’intendimento è quello di praticare il cosiddetto “giornalismo costruttivo”, offendo analisi ed elaborando punti di vista capaci di andare oltre la pur necessaria denuncia, con l’ambizione di contribuire ad un avanzamento culturale, fornendo cioè strumenti utili a tutti per riflettere sulle alternative possibili, esaminare le dinamiche economiche, politiche e sociali, mettendo in risalto le risposte possibili alle criticità rilevate ed enfatizzando le opportunità che l’economia circolare offre.

IL VALORE NELL’ECONOMIA CIRCOLARE – video di Antonio Castagna

Un video tratto da una conferenza TED Talks del 2017.

L’oratore Antonio Castagna (formatore manageriale, siciliano trasferito a Torino) sviluppa il tema della transizione all’economia circolare, parlando di cosa si può concretamente fare dal punto di vista dei cittadini, sia come consumatori che come imprenditori.

nel video Castagna spiega, attraverso numerosi ed evocativi  esempi pratici e partendo dalla presenza “fisica” di una bicicletta fatta con parti riciclate, che l’economia circolare è «un paradigma non ancora affermato anche perché non del tutto compreso. (…). Continua ad essere più semplice capire che per realizzare un prodotto occorre procurarsi la materia prima e trasformarla, per realizzare un oggetto che qualcuno acquisterà e che finirà a smaltimento quando avremo la percezione che la sua funzione sia esaurita (… occorre invece) progettare meglio, per pensare all’intero ciclo di vita di un bene e alle sue possibilità future di utilizzo».

 

L’ECONOMIA CIRCOLARE. Cosa è, a cosa serve, perché riguarda tutti

La transizione dal modello economico lineare all’economia circolare è divenuto il principale obiettivo delle politiche dell’Unione Europea. Tutti ne parlano, ma siamo sicuri che sia chiaro cosa ciò significa e comporta per cittadini, istituzioni pubbliche e private, nazionali e regionali, imprese?
Forse è necessario partire dai fondamenti e spiegare bene i concetti di fondo.
Cominciamo con un’introduzione generale a cura del ricercatore Giovanni Marin del CNR.

«L’economia circolare è oggi un’opzione imprescindibile per uno sviluppo più sostenibile e duraturo. Nei sistemi di economia circolare quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita non si producono rifiuti ma si riutilizzano più volte le risorse per creare nuovi prodotti e ridurre gli impatti ambientali. Si tratta di un vero cambio di paradigma che necessita di un impegno diffuso tra istituzioni, imprese e consumatori.
L’Unione europea ha posto l’economia circolare al centro della propria agenda. L’impegno della Commissione europea e del Parlamento europeo comprende misure e direttive su temi centrali per l’ambiente, la produzione e la vita quotidiana».