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Sul “Tavolo del Riuso” s’incontrano innovazione sociale ed economia circolare

Il “Tavolo del Riuso” nasce a Torino nel 2016, su stimolo della Compagnia di Sanpaolo, per aggregare alcune tra le esperienze più significative della città realizzate da parte di associazioni culturali, cooperative sociali, testate giornalistiche operanti nel settore no profit e con attività riferire alla tutela dell’ambiente ed al contesto dell’economia circolare.

La focalizzazione dell’attenzione e dell’impegno espresso dal “Tavolo” è quello di lavorare sul tema del Riuso, anche per andare oltre l’approccio diffuso che spesso si limita alla fase del Riciclo. L’obiettivo principale su questo argomento è dunque quello di creare e diffondere conoscenza, coordinamento e maggiori sinergie tra gli operatori dei diversi ambiti del riuso.

I soggetti che animano il “Tavolo del Riuso” stanno portando avanti numerose iniziative che s’incentrano sulle relazioni possibili e virtuose tra crescita dell’economia circolare e aumento del benessere sociale”, per seguirle e rimanere aggiornati si può seguire il loro diario online:

Diario – TAVOLO DEL RIUSO

GDO e packaging: cresce l’attenzione alla sostenibilità.

Dall’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma emerge il crescete interesse da parte delle aziende della Grande Distribuzione Organizzata per la sostenibilità ambientale e sociale, a partire dalla scelta del packaging.

Il punto centrale dello studio si può riassumere così: la sostenibilità, ambientale e sociale, è un incontrastato elemento di attenzione e leva decisionale sia per le insegne della GDO italiana che per i consumatori.

L’attributo più qualificante su cui si lavora per affermare la sostenibilità dei prodotti alimentari è il packaging. In questo senso si ricercano e prediligono requisiti quali riciclabilità, utilizzo di materiali rinnovabili o vegetali e ricorso a confezioni con materiali a ridotte emissioni di CO2.

L’Osservatorio nel suo secondo report mette in risalto come dall’inizio del 2020, anche a seguito dell’emergenza sanitaria, i consumatori italiani stanno mostrato maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale dei prodotti alimentari che scelgono. Infatti, il 27% ha incrementato gli acquisti sostenibili ed ecofriendly, rispetto al periodo precedente alla pandemia, mentre il 23% ha preferito orientarsi verso articoli con un packaging igienico e sicuro. Il 21%, poi, predilige punti vendita che promuovono prodotti green.

Anche i dati tendenziali sembrano confermare questo mutamento di comportamenti, poiché il 42% degli shopper dichiara che darà più importanza all’acquisto di beni alimentari sostenibili nel 2021, con un incremento stimato del 39% (rispetto al 2019) per la preferenza al packaging a basso impatto ambientale, del 34% per quanto riguarda i prodotti sostenibili (tutela ambientale, lavoro equo, …) e del 30% per il mercato del biologico.

Il Rapporto GreenItaly 2020 sarà presentato il 29 ottobre

Il 29 ottobre 2020 la Fondazione Symbola, in collaborazione con Unioncamere, presenteranno l’undicesima edizione del rapporto GreenItaly. Si tratta della ricerca più completa e approfondita sulla green economy italiana, con moltissimi dati e informazioni, nonché racconti di storie esemplari da diffondere ed emulare.

La ricerca si pone ancora una volta l’obiettivo generale di effettuare la ricognizione sullo stato dell’economia circolare in Italia, per dimostrare come questo comparto possa essere in grado di affrontare le sfide in campo ambientale grazie alla innovazione, alla ricerca ed alla conoscenza, generando occupazione e reddito.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su questa pagina:

 

www.symbola.net/live/evento-greenitaly-2020/

Nella stessa pagina è disponibile il programma dell’evento e le modalità di registrazione e partecipazione.

L’ECONOMIA CIRCOLARE. Cosa è, a cosa serve, perché riguarda tutti

La transizione dal modello economico lineare all’economia circolare è divenuto il principale obiettivo delle politiche dell’Unione Europea. Tutti ne parlano, ma siamo sicuri che sia chiaro cosa ciò significa e comporta per cittadini, istituzioni pubbliche e private, nazionali e regionali, imprese?
Forse è necessario partire dai fondamenti e spiegare bene i concetti di fondo.
Cominciamo con un’introduzione generale a cura del ricercatore Giovanni Marin del CNR.

«L’economia circolare è oggi un’opzione imprescindibile per uno sviluppo più sostenibile e duraturo. Nei sistemi di economia circolare quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita non si producono rifiuti ma si riutilizzano più volte le risorse per creare nuovi prodotti e ridurre gli impatti ambientali. Si tratta di un vero cambio di paradigma che necessita di un impegno diffuso tra istituzioni, imprese e consumatori.
L’Unione europea ha posto l’economia circolare al centro della propria agenda. L’impegno della Commissione europea e del Parlamento europeo comprende misure e direttive su temi centrali per l’ambiente, la produzione e la vita quotidiana».